Brand naming
Che cos’è il brand naming?
Il naming è lo studio che porta alla decisione del nome di un prodotto o di un servizio, o del nome che avrà un’azienda.
Il nome deve far trasparire la storia del brand e permettergli di posizionarsi nella mente del consumatore.
Il nome di marca deve essere comprensibile, pronunciabile ed interpretabile correttamente in base al luogo in cui viene venduto il prodotto o servizio. In alcuni casi perciò è necessario localizzare il nome di un brand per i mercati esteri.
Oltre all’intuizione e alla creatività, quindi, per dare un nome al proprio prodotto, attività o servizio, ci sono alcuni fattori da considerare. Il nome di un brand deve:
- Distinguere il brand dai suoi competitor
- Posizionare il brand correttamente per il suo pubblico di riferimento
- Essere appetibile, memorabile, unico, pronunciabile
- Evocare le qualità del brand, la sua personalità e la sua storia
- Fidelizzare i clienti, che lo preferiranno sempre rispetto ai prodotti/servizi della concorrenza
- Essere registrabile legalmente nei Paesi di interesse
Il nome di un brand ne determina il successo o l’insuccesso.
Il nome di un brand è rappresentato da un logotipo, o logo, che ne traduce visivamente i valori, il significato, l’essenza.

Tipologie di brand naming
Esistono diverse tipologie di nome per un brand, eccone alcune:
- Abbreviazione e acronimo: Microsoft, BMW, IBM, KFC, M&M’s
- Amalgama: nomi creati prendendo parti di parole e mettendole insieme, come ad esempio Nabisco (National Biscuit Company)
- Allitterazione: Dunkin’ Donuts, Piggly Wiggly, Coca-Cola
- Appropriazione: utilizza il nome di qualcosa per applicarlo ad un’altra cosa, come ad esempio Caterpillar, Reebok. Java, Blackberry
- Composto: PowerBook, Walkman
- Descrittivo: i nomi descrittivi attribuiscono al prodotto una caratteristica, come Toys R Us, General Motors, Volkswagen
- Evocativo: nomi che evocano chiaramente un’immagine che allude ad un beneficio del brand, ad esempio Amazon, Apple, Virgin. Sono nomi che lasciano spazio all’interpretazione e permettono di raccontare una storia di marca, creando un brand che è più grande dei soli prodotti o servizi offerti
- Neologismo:una parola inventata, completamente nuova, ad esempio Kodak, Pixar, Etsy
- Eponimi (nomi dei fondatori): questa tipologia risale ai primi marchi. Oggi i nomi basati sui fondatori sono meno comuni. Alcuni esempi sono Ralph Lauren, Hewlett-Packard, Ferrari
- Geografia: i nomi geografici infondono al brand le associazioni culturali e storiche del luogo. American Airlines, Cisco per San Francisco, Fuji per la montagna più alta del Giappone
- Mimetica (ortografia alternativa): nomi che utilizzano grafie alternative per i suoni comuni, ad esempio Kleenex
- Onomatopea: nomi che utilizzano un suono associato ad una funzione del prodotto/servizio o ad un’idea, ad esempio Twitter
- Portmanteau: una parola che mescola i suoni e combina i significati di due parole, come ad esempio Pinterest (pin e interest), Groupon (group e coupon)


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“There is only negative equity in a bad name. When the name is bad, things tend to get worse. When the name is good, things tend to get better.”


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